viernes, 6 de noviembre de 2009

to see a world in a grain of sand
and a heaven in a wild flower,
hold infinity in the palm of your hand
and eternity in an hour.

William Blake


Sarà la settimana di Aracne, dopotutto. L’abbiamo decretato di fronte a un mate pomeridiano nel cortile di casa, con un sole verticale che gridava l’opposto, gridava siesta, e noi succhiando erba liquida dalla bombilla intasata cercavamo di imporci l’azione in tutte le sue forme, la intervencion, il gusto amaro, Aracne che sfida una dea e sarà un ragno a vita per la sua arroganza, ma almeno ha vinto una perdita, almeno ha provato, ha agito.

Sono convinta che si debba mantenere un certo atteggiamento mentre ci si lancia. Non basta fare lo sforzo di, è molto più complesso. Un po’ come tirare un oggetto cercando di fare centro, l’atteggiamento sbagliato sta proprio lì, nel tentativo, perché è inutile cercare di, bisogna sapere che, lanciarlo con la consapevolezza della riuscita, io lo so, ora entra, senza mai perderla durante il lancio. Provate. Se il mondo è in ogni granello di sabbia e l’universo nel guscio di una noce, allora centrare la spazzatura col rotolo della carta igienica finita non sarà così diverso dall’ottenere un sì, una camminata insieme, poi magari un sì durante la camminata, una colazione sul tetto con mate e medialunas, un anello al dito e una tomba nella Chacarita.